LIBERO ARBITRIO – REALTA’ O ILLUSIONE?

REALTA’ O ILLUSIONE? Alcune risultanze scientifiche rivoluzionerebbero certezze acquisite..

Da sempre gli antichi filosofi sono stati ammaliati da questo dilemma e con essi pure gli architetti delle teologie, incluse le religioni.

Dal punto di vista filosofico, il libero arbitrio è il momento in cui un individuo esprime la propria volontà, determinandosi così come Persona libera, volitiva ed intelligente.

Questa è del resto la definizione atta a distinguere l’Individuo dalla Persona, così come consegnataci dai filosofi e dai teologi cattolici.

Il Libero Arbitrio (L.A.)viene infatti individuato come l’unica funzione della Mente che determini l’interferenza tra dell’Intelligenza su un flusso deterministico della catena causale degli eventi fisici della Realtà.

Dico “interferenza”, nel senso che il L.A. può mutare la direzione del Flusso degli Eventi (F.E.), dirottarla verso altre vie, correggerla, o annullarla.

Diverso è il caso delle Macchine, che si limitano ad osservare e registrare la sequenza dei flussi degli eventi F.E., potendo considearle esse stesse come meccanismi realizzanti un flusso comportamentale, sostenuto da un programma automatico che segua un esperimento fisico o un fenomeno fisico.

Le cosiddette Macchine Intelligenti, provviste di Intelligenza Artificiale (I.A) differiscono dalle macchine sequenziali per effetto di possedere un programma automatico che possa auto-correggersi in base al variare degli eventi. Tipico esempio è il pilota automatico di un aereo, programmato per mantenere determinate rotte e quote altimetriche, agendo sul controllo della potenza dei motori ed i controlli di direzione. Poichè l’imprevedibile variazione di pressione atmosferica, di direzione ed intensità del flusso del vento ed altri eventi improvvisi, possono variare rotta e direzione, l’aereo è dotato di appositi sensori che comunicano i parametri alla centralina che gestisce il pilota automatico, il quale procede alle dovute correzioni.

In questo caso si può parlare di Sistema Retroazionato, ovvero un sistema che, in base all’effetto prodotto da una causa, è in grado di retro-azionare, ovvero inviare l’effetto alla causa, per correggerla.

In questo caso la retroazione è contemplata nel programma di calcolo.

Un passo avanti consiste nel fornire alla retroazione la possibilità di correggere il programma stesso, e non il flusso dei dati. Questo è il fondamento delle modifiche genetiche operatesi nel corso dell’evoluzione naturale.

Tutti questi meccanismi possono sussistere senza Libero Arbitrio, esattamente come i meccanismi di mimetizzazione di alcune forme vegetali o animali. I grandi occhi dipinti nelle ali di una farfalla, atti ad ingannare il possibile predatore, non celano certamente alcuna coscienza nella farfalla, ma un continuo e casuale accomodamento, dovuto a casuali reazioni di fronte a situazioni di pericolo, ripetute per svariate centinaia di milioni di anni, facendo sopravvivere soltanto le forme che siano sopravvissute.

Nella meccanica applicata e nella robotica, lo schema di un comportamento retro-azionato è individuato da un semplice schema:

(INPUT)—> [ FUNZIONE DI TRASFERIMENTO] —> (OUTPUT)

I ——————————> H ———————————–> O

Il segnale di ingresso I viene filtrato ed interpretato dalla funzione di trasferimento H che lo trasferisce nel dispositivo di uscita O.

Successivamente il dispositivo O , che è pure in grado di recepire gli effetti, li trasferisce ad H, che è in grado di apportare modifiche alla struttura del programma in ingresso.

Quindi il flusso degli eventi Causa –>Effetto può subire una mutazione in base all’effetto imprevisto ed imprevedibile, generando una correzione nella Causa.

La catena causale, da aperta, diviene chiusa.

Questi sistemi non sono dotati di alcuna intelligenza, ma sono solo sofisticati strumenti programmabili a monte dal costruttore e, in fase di funzionamento dai risultati ottenuti.

Ritornando al L.A. umano, esso è il presupposto dell’auto-coscienza, funzione della mente in grado di mutare il naturale corso degli eventi.

Il L.A. si manifesta con l’interagire del proprio corpo fisico con l’ambiente esterno, caratterizzandolo con movimenti volontari, dominati dal cervello attraverso il sistema nervoso periferico, tendini, muscoli ecc..

In ambito più generale, il L.A. conduce al SENSO di RESPONSABILITA’ NELLE SCELTE E NELLE AZIONI COMPIUTE, con tutte le implicazioni di natura etica, sociologica e giuridica.

E’ in ballo la responsabilità di un’azione compiuta col L.A., in presenza di tutte le capacità di intendere e di volere.

Qualora infatti si mettesse in dubbio detta capacità di giudizio, e quindi il L.A., l’attore non sarebbe nel pieno possesso delle sue facoltà mentali e quindi nemmeno responsabile delle azioni compiute.

Recentemente alcune risultanze sperimentali inducono a rivedere le nostre certezze sul L.A.

Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), è possibile vedere le tue decisioni prima di renderti conto di averle fatte. I ricercatori hanno chiesto alle persone di premere un pulsante usando le dita dell’indice sinistro o destro mentre monitoravano la loro attività cerebrale in tempo reale usando fMRI. I risultati sono stati sorprendenti! Thoughts on free will » Feross.org

In base a queste risultanze, si aprirebbe un nuovo scenario su ciò che chiamiamo Auto-coscienza, che è l’essenza dell’Io pensante.

Anni fa raccolsi su un volumetto alcune congetture sulla vera natura ed essenza dell’autocoscienza, con l’obiettivo di poter rispondere alla domanda:

l’Autocoscienza è replicabile artificialmente?

Gioco forza entravano in ballo alcune riflessioni sull’intima connessione della Mente con la dimensione Tempo, quanto meno nel prendere atto che la Mente riesce a concepire il Futuro e il passato.

Sicuramente esistono connessioni più profonde tra le connessioni neurali e la Realtà, a prescindere da come la Mente riesca a rappresentarla.

Un indizio saliente sta nell’osservare i fenomeni di dissociazione mentale, che farebbero presagire la presenza di più menti che ragionino in parallelo, ognuna per compiti separati.

La mente preposta ad alloggiare l’autocoscienza, godrebbe di un lieve ritardo temporale, quel tanto da farle credere di essere in grado di avere il Libero Arbitrio.

Se fosse così, si arriverebbe alla negazione di esso e si spalancherebbero le porte per la robotica dotata di autocoscienza.

Le attuali tendenze lasciano qualche spiraglio di vita al L.A. attraverso congetture, tutte da convalidare, sugli effetti della quantistica e delle particelle subatomiche di antimateria, capaci di viaggiare dal futuro verso il passato.

a par

11. Dicembre 2020 by Renato Cappellani
Categories: logica e filosofia, programmazione, PSICOLOGIA | Leave a comment

Leave a Reply

Required fields are marked *


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »