La dematerializzazione della Cultura

di Renato Cappellani

La dematerizzazione della Cultura

A partire dagli anni ’80, e’ iniziato il processo di dematerializzazione dell’informazione cartacea.

Proprio quest’ultima, sorta agli albori delle civilta’ umane, individuabili dalle tracce sui graffiti, rotoli di pergamena, tavolette di terracotta e papiri., ci ha consentito di costruire la Storia dell’Umanita’.

L’invenzione della stampa a caratteri fissi e poi mobili, ad opera del Gutemberg, ha consentito poi la meccanizzazione dell’informazione, nella forma attualmente disponibile in tutti gli stampati moderni.

Nel giro di 40 anni, si e’ assistito alla totale dematerializzazione di tutta l’informazione, partendo da quella prettamente adibita ai servizi bancari e postali.

Successivamente essa ha investito tutto il mondo della finanza, conducendo alla dematerializzazione dei titoli sovrani e della moneta stessa, priva di reale parita’ con beni materiali.

Questo processo ha poi definitivamente investito la stampa dei quotidiani e di tutte le pubblicazioni scientifiche, di carattere tecnico o letterario.

Con la diffusione dei personal computer, la dematerializzazione e’ entrata nelle scuole, con registri e pagelle elettroniche.

Pure i corsi universitari avvengono tramite registrazioni di lezioni, e le interrelazioni umane, prima supportate dalle lettere postali, oggi viaggiano con le email.

Si e’ assistito al tramonto di mezzi di comunicazione convenzionali quali il telegrafo, le cartoline postali, le lettere, il telefono, la radio, e molti mestieri a questi associati iniziano a sparire.

L’avvento di strumentazioni sofisticate nell’ambito medico, ingegneristico ecc., hanno prodotto un mutamento radicale nei riguardi degli elaborati diagnostici e progettuali.

Lastre fotografiche, analisi cliniche da un lato, e dall’altro , relazioni tecniche, disegni tecnici esecutivi, obbligatoriamente vengono tutti redatti e registrati su supporti magnetici, spedibili via internet, tramite linee telefoniche, o direttamente tramite onde elettromagnetiche..

Che dire dalla Giustizia e dei tribunali, in cui tutte le trascrizioni sono realizzate solo su supporto magnetico, o degli archivi della polizia..

Dal punto di vista militare tutto viene tradotto in informazione digitale, a partire dai codici di lancio dei missili, a finire col controllo dei satelliti civili e militari, investendo radicalmente la gestione delle rotte aeree civili, che ormai tutte si allineano sul sistema GPS statunitense.

Intere fabbriche di prodotti tradizionali sono state sostituite da altre dedicate alla produzione di nuovi prodotti.

Il processo di dematerializzazione di tutta l’informazione e’ si e’ quindi totalmente realizzato.

Il cartaceo in alcuni settori e’ del tutto scomparso, ritenendolo impossibile da realizzare, per l’enorme spazio che richiederebbe.

La crescita esponenziale delle informazioni, associata alla continua riduzione dei supporti magnetici, renderebbe impossibile il mantenimento materiale di queste, le quali sopravvivono solo in alcuni settori, tipo quello letterario, o artistico, unici strumenti di sopravvivenza del libro.

Il libro elettronico ( e-book) si e’ sostituito al classico libro cartaceo.

Sono scomparse le macchine da scrivere, le calcolatrici da tavolo e restano solo le stampanti laser  a getto d’inchiostro, utilizzate per la stampa materiale di documentazioni provvisorie.

Imperano invece le fotocopiatrici e gli scanner, veri e propri strumenti di dematerializzazione.

Questo processo ha finanche interessato il mondo dei non vedenti, oggi provvisti di appositi programmi che riproducono a voce tutte le informazioni scritte su video..

In questa situazione, la dematerializzazione sta procedendo nei riguardi di tutta la Cultura umana.

Il sistema reggera’ sino a quando i supporti informatici reggeranno all’attacco incidentale di fenomeni fisici, o a quelli delle guerre..

Sono proprio le guerre allora ad essere oggetto di dematerializzazione, in quanto meno costose di quelle tradizionali.

Si assiste gia’ al processo di miniaturizzazione delle armi di distruzione, attraverso le armi chimiche, batteriologice e informatiche.

Qualcuno inizia a pensare che anche i missili possano essere miniaturizzati, in quanto il loro lancio richiederebbe spinte iniziali enormemente inferiori a quelle dei classici missili intercontinentali, troppo costosi in termini di combustibili e di relativi costi per entrare in orbita.

In pratica questo processo si e’ perfezionato in soli 40 anni e ha condotto ad una civilta’ avanzata che si bassa sulla Cultura e tutta l’informazione interamente dematerializzata.

Il controvalore materiale via via non viene piu’ realizzato.

Che succederebbe allora se un attacco informatico artificiale o naturale distruggesse tutti i supporti informatici?

Si puo’ sicuro immaginare uno scenario da fantascienza in cui nessuno riuscirebbe a sopravvivere, i quanto tutti gli strumenti necessari al sostentamento del tenore di vita moderno verrebbero a mancare.

L’unico strumento strategico da tenere in vita sarebbe quello energetico, nei settori di produzione e di trasporto.

Aggiungendo che la Storia stessa e’ stata dematerializzata, salvo la conservazione di libri e documenti antichi conservati nei musei e nelle biblioteche.

Questo processo investe quindi la disintegrazione di molti paradigmi psicologici e sociali.

La rapida diffusione delle informazioni elettroniche produce nell’inconscio collettivo altri paradigmi, quali la sostituzione del verosimile al vero.

In quest’ottica il proliferare di faq-news, di informazioni tendenziose o totalmente false, confonde l’utente, e il personalismo va a sostituire la professionalità.

Tutti diventano piccoli editori a discapito del controllo dell’informazione e delle sue fonti.

La produzione di un’informazione e’ pretesto psico-analitico per raggiungere un giusto grado di visibilita’, atto al raggiungimento di un grado di autorealizzazione, apprezzata dallo standard culturale alimentato da tutti i mass-media.

L’omologazione dell’individuo ai modelli televisivi, conquistata col processo di emulazione di modelli di vita, stili estetici e linguistici, fa si da condurre l’uomo da creatore di cultura, a semplice utente di beni di consumo.

La Cultura diventa un bene di consumo e come tale e’ volatile.

Pubblicita’ estenuante, tracciamento di tutti gli accessi alla rete informatica, fanno si’ da trasformare l’uomo in strumento di consumo: la logica dell’economia dei consumi e’ perfetta.

Una societa’ siffatta diventa facile preda del connubio guerra-informatica + guerra biochimica.

La pandemia attualmente presente nel pianeta puo’ rappresentare una ghiotta arma per potenze straniere che volessero conquistare altre nazioni.

Ma il pianeta e’ ormai troppo piccolo.

Improbabili viaggiatori che in un lontano futuro volessero osservare il pianeta, vedrebbero solo le opere umane indistruttibili: le piramidi.

Questo lascia presagire che questi improbabili viaggiatori possiamo essere oggi noi, nei riguardi di altre civilta’, presenti sul pianeta qualche centinaio di migliaia di anni addietro, estintesi a causa di pandemie biochimiche o di altra natura ….

21. Aprile 2020 by Renato Cappellani
Categories: Cultura, logica e filosofia | 1 comment

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